Postato da: Sebastiano domenica 27 Febbraio 2022 alle ore 09:54:26

Un fibroma
una geogoccia sospesa a un cancro
visto in prospettiva un calcolo sbagliato
un radicale isolato

Cade a spruzzi trasparenti di note sinfoniche
la pioggia dagli altri pianeti gassosi
cade ogni notte, ogni giorno, cade ignorata

Aspettando dei segni si va all’avanti tutta
mascherando fallimenti millenari
all’ottusa ricerca di un’idea che riscatti milioni di morti

La vita è un evento chimico
Il pensiero una reazione elettrica
L’emozione una scoria biologia

Non cercare più
Non cercare più niente
Non capiresti.

Edoardo Laudisi – Estinzione di un punto di vista (Einschlag!)
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Postato da: Sebastiano domenica 27 Febbraio 2022 alle ore 09:36:41

Cosmonautici in tenuta da combact
Stetoscopi come lamelle inflessibili
poliestere polietilene sotto vuoto spinto
i frigoriferi pieni gli ospedali pure
i dadi gettati a random condom for everybody ma costano
un occhio di vetro
baratto di polmoni per coglioni
nuovi o di plastica resinata
alle vendite in tranches kili
etti ettolitri bytes megabytes in off shore fai un click
e vinci alla roulette
Libertà in scatolami imballata imbellettata
sorrisi e fard
di terra sabbia che non raschia
iperattivismo ginnastica mentale
Prozak
droghe ellittiche pupille buie
campi chimici coltivati con lo spray nasale
erbe di cosmesi come plastica facciale
mucche gonfie di palloni sonda
un tubo nel culo aspira l’altro pulisce
guanti di gomma lattice per toccarsi le mani senza rischio
trasfusioni di succhi ormonali moltiplicano le effusioni
e i coiti aziendali

Alla frontiera con il Messico ne hanno presi due
gobbi fuori e dentro il sacco d’erba ancora in mano

Ai Maya agli Atzeki
e forse anche ai Toltechi
avevano rubato il patrimonio
la discendenza alimentare

Edoardo Laudisi – I Mercanti del nuovo millennio (Einschlag!)
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Postato da: Sebastiano domenica 11 Aprile 2021 alle ore 17:02:29

I tuoi occhi scossi da note frenetiche, Play Bach. Lampi.
Frequenze mie sul tuo respiro mentre laghi antichi emergono in ondate
e continua lo swing dei tuoi capelli matti gettati al vento sospeso,
poi furente come un morso acceso.
Divampa il tuo corpo nella sua libertà
nessuno potrà mai imprigionarti,
si arrampica il mio respiro antico,
nasce da note di basso potenti,
sale, sorge con la tua onda.
Insieme in un altro luogo,
Insieme oltre la linea di confine,
Insieme siamo irriconoscibili,
Insieme siamo Metafisica
,
Il sole in picchiata nel mare,
della luna lacerata sotto le lenzuola possiamo raccontare,
di tendini accesi da un balzo improvviso,
delle convulsioni vitali,
dei vortici delle sirene che hanno perso la voce
tra urla rabbiose di piacere e non cercano riparo.
Noi possiamo raccontare.

Le pause quiete di un adagio rubano il tempo all’immediato
È l’anticipazione della nostra rovinosa caduta nell’oceano universale.
No. Non la teniamo.
Perché conosciamo tutto di chi ci ha generato.
Play Bach.

Edoardo Laudisi – Play Bach (Einschlag!)

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Postato da: Sebastiano venerdì 18 Settembre 2020 alle ore 19:26:00

Caro Majakovskij, Cara Lilja Brik, Caro Rimbaud,
Quante ne avete viste nella mia testa.

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Postato da: Sebastiano lunedì 23 Gennaio 2017 alle ore 18:29:28

Da qualche mese a questa parte mi sento smarrito.
Ho affrontato per giorni, notti e giorni, la vita di un personaggio. Mi sono messo nei suoi panni, ho immaginato di essere i suoi occhi, le sue mani, i suoi pensieri.
Credetemi, è stato più che terribile, ma purtroppo questo spirito, non mi ha mai permesso di entrare al 100% nel suo corpo, nella sua mente. Sempre con un piccolo distacco forzato, ho cercato di comprendere, capire e addormentarmi, il perché avesse fatto tutto ciò che ha vissuto.
Josef Mengele, l’Angelo della Morte, Her Doktor, il Capitano SS di un famoso campo di concentramento nazista.
Non mi capacitavo dell’idea che nessuno dei sette miliardi di persone esistenti avesse pensato a mettersi dietro di lui e cercare di capire cosa può dare di buono alle personalità. Tutti gli sono contro, e lo saranno sempre. È altrettanto ovvio questo comportamento, nessuno è qui per dire che ciò che ha fatto è giusto, ma io sono qui per chiedermi solo il perché. Ambizione? Disturbo della personalità? Sadismo? Sì, sicuramente una o tutte queste descriverebbero a pieno la personalità di tale non umana persona, ma c’è qualcosa che ci sfugge, quel solco, quella voragine che tanto spesso non viene considerata da nessuno.
Ho letto tutti i possibili libri, visto documentari, commentato tra me e me i vari esperimenti scientifici, per lo più inutili e sadici, commessi a danno di bambini, donne e uomini.
Cos’è che ci sfugge quando parliamo di Mengele? Quale insegnamento possiamo trovare (positivo) da una non umana persona come lui.
Mi sono sentito dire, sovente, che costui è stato un fallito per l’umanità. Ha commesso dei crimini inutili, dove nessuno studio ha mai concluso. Una vita volta al fallimento.
È questa la chiave? L’importanza della vita per non dedicarsi mai ad un possibile fallimento. Non cercare mai di fallire.
Sì, è la strada giusta, forse è proprio questa la chiave per prendere qualcosa di buono da Mengele: Il fallimento.

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Postato da: Sebastiano sabato 8 Marzo 2014 alle ore 03:11:11

Mentre ascolto Rachmaninoff, mi viene in mente.
Lui si, proprio lui. Ma ormai non mi viene in mente solo ascoltando canzoni soggettivamente tristi e appaganti. Ormai mi viene in mente anche se non lo penso.
Vorrei in qualche modo dirgli:
– Hei, guarda, ho una società quotata a Londra, vorresti lavorare per me?
Si, sogna, caro Sebastian, sogna. Non ho nè una società, nè un briciolo di voglia di crearmi un futuro.
Aspetto con ansia il mio ritorno in prima linea al lavoro.
Quando fissi le lancette dell’orologio e sembrano girare più in fretta del previsto hai due opzioni:
– Stai vivendo per inerzia
– Sei malato.
Fumo quasi due pacchetti di sigarette al giorno, mi addormento alle sei di mattina e mi sveglio alle cinque di sera; esco, compro le sigarette, due chiacchiere e di nuovo a casa.
Una variante di questi giorni così ricchi di entusiasmo è non dormire affatto, stendersi sul letto alle sei di mattina a guardare scontri politici e notiziari del mattino e guardare con stupore che è già sorto il sole.
E vorresti dormire, ma sai che ormai è già tardi, e se dovessi addormentarti, ti sveglieresti troppo tardi per fare ciò che volevi fare.
Un vicolo cieco, una noia mortale e un’inutilità della persona chiamata Angelo.
Alcune volte, mi alzo dalla sedia e dei flashforward mi mettono davanti al fatto compiuto.
“La morte è quello che di cotanta speme oggi m’avanza”.
Delle visioni di teoria della morte assurde, e delle menzogne riferite ad altre menzogne.
Mi dispiace, nella vita non si può avere tutto ciò che si vuole, men che meno una persona. Una persona non si può “avere” o “ricevere”, ma se proprio è parte della tua vita, nonostante la lontananza, l’inimicizia, e ormai la rassegnazione al destino, la terrai in fondo al cuore; immaginandolo come un paradiso Dantesco, alla fine c’è quella persona. Una sola persona che ti fa spalancare la bocca dallo stupore e ti fa battere il cuore come mai non è capitato.
In effetti,  è tutto da verificare. Ma per me è così. Non parlo di amore, non parlo di voler bene ad una persona, ma di necessità di sopravvivenza al solo pensiero di quella persona. Sopravvivenza, si, non riesco più a vivere senza quel pensiero, quelle immagini che ho vissuto. Ogni cosa che ho fatto la rifarei mille volte, anche se, molto spesso, ho sbagliato.
No, non arriverei mai alla morte per lui, anche perché se lo venisse a sapere (forse) si sentirebbe in colpa. E se in caso dovesse succedere ritornerei per picchiarlo a sangue per fargli capire che lui è una persona speciale. Penso e spero che per tutti quelli che ha affianco sia un motivo di forza, stima, coraggio, classe e buon senso.
Anche lui ha i difetti, non c’è dubbio, ma riesce sempre a far prevalere i pregi.
Ogni post dedicato a lui, da cinque anni a questa parte è chiuso con : “Spero che stia bene, spero che si viva la vita serenamente, spero che non viva la vita che sto vivendo io”, beh, penso che chiuderò sempre così, perché è un invito, una speranza che prima o poi capirà cos’è per me. Non leggerà mai questo blog, nè tanto meno mi scriverà mai di sua spontanea volontà, e sono altrettanto sicuro che qualcuno gli avrà parlato di come sto e di come mi sento. Bene, non posso avere rimorsi, non devo avere rimorsi di coscienza. Ho fatto tutto in buona fede, ho cercato di essere il vero e puro Angelo. Oltre questo non ho potuto fare all’epoca, e adesso, effettivamente non ci sto mettendo tutta la forza per cambiare stile di vita.
Forse dovrei veramente conoscere una persona e crearmi una famiglia, togliermi dalla mente ogni cosa e provare a laurearmi, a prendere un posto di lavoro e cercare di far passare gli anni come queste notti insonni e così veloci.
Ho ventidue (ormai) anni, ventidue fottuti anni. Devo pensarci, devo riflettere su come cambiare il mio stile di vita.
Dovrei seguire il consiglio di tanti, mettiti su una sedia, prendi un foglio bianco e scrivi cosa ti piacerebbe cambiare della tua vita e quali obiettivi vuoi raggiungere, quali sogni vuoi realizzare.
Sinceramente parlando, non ho una lista ben definita di priorità, ogni giorno potrebbero cambiare di posizione, e sicuramente finirei per disattendere la prospettiva e la speranza che qualcosa cambi.
Vorrei essere tutto e vorrei essere me stesso. Questa ricerca estenuante di essere migliore degli altri e di sapere di più degli altri mi fa logorare. Non è mai semplice, ogni giorno combatti su qualcosa che non sai, e se becchi la persona sbagliata, sappi che ti classificherà come inetto, inutile, imbecille, sciatto e permaloso.
Parole al vento, però è il mio mondo. Le parole sono il mio mondo, senza di esse non saprei come vivere, ogni secondo mi passano per la testa miliardi di parole che vorrei scrivere; ci ho provato, ma il risultato è stato veramente un gran caos.
Ecco, dopo tanti mesi che non scrivevo nulla, mi sono sfogato. Ho vomitato parole, di getto, e sicuramente senza nessuna logica grammaticale. Ma va bene così. Continuerò a disperarmi, a leggere tutto ciò che dice quella persona dal paradiso del mio cuore.
Mi dispiaccio e mi scuso da solo se non sono la persona che credevo di essere, e se non c’è rimedio a questo dolore.
E’ come una malattia rara genetica, me la porterò fino alla morte. (E chissà se, nel punto di non ritorno, la Signora Morte voglia sentire tutte queste inutili sciocchezze di amore, non amore, pacifismo, fratellanza, solitudine; forse troppo abusate dal sottoscritto.
Sono soddisfatto per ciò che ho scritto, me lo rileggerò fumando una sigaretta con un bicchiere di vino a fianco.
Buona notte a te.

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